mercoledì 11 settembre 2013

10 cose per cui vale la pena vivere a Buenos Aires

# 3

Il tango 
Soprattutto ballato con il CAMPIONE MONDIALE 2013, Guido Palacios. 

#SuccedesoloaBuenosAires

mercoledì 31 luglio 2013

la ventana / la finestra

Ogni volta che mi siedo al tavolo (e sono spesso seduta al tavolo),
questa è quello che vedo. 
Montserrat signori e signore!

Quanto è bella Buenos Aires.

Metrobus

Compito (sbagliato) del corso di digitale.

Cmq, attraversando sulla destra c'è la porta di casa.

venerdì 26 luglio 2013

Gotan!

Si, mi son comprata le scarpe da tango.
Si, sono rosse.
Si, hanno il taccazzo.
Si, sono bellizzime.

No, ballo ancora con la leggerezza di un aratro.

sabato 25 maggio 2013

Plaza de Mayo, un giorno ai festeggiamenti

Uh! stava per passare maggio senza che pubblicassi almeno un post.
Non potevo venire meno al record di presenza: tutti i mesi da quando ho iniziato nel lontano gennaio 2008.
Eccolo qua allora: una foto scattata ieri in Plaza de Mayo, mentre stavano montando palchi e palchetti per la ricorrenza di oggi.


lunedì 29 aprile 2013

Momenti di gloria

Lo sapevate che sono su Nuok?
No? bene, ora lo sapete.
Scrivo (e fotografo) su Buenos Aires.
Cercatemi su www.nuok.it

sabato 9 febbraio 2013

We accept the love we think we deserve.

The Perks of Being a Wallflower,  Stephen Chbosky.

sabato 26 gennaio 2013

La luna nera (ah ah ah)

La resa dei conti sembra essere arrivata
ed io ancora non so se il saldo è in positivo o in negativo.

lunedì 14 gennaio 2013

L'attesa

Ultimamente ho la sensazione di essere in attesa. Uno stato di stand-by interrotto, a volte, da attimi più o meno lunghi in cui ho la sensazione di star facendo qualcosa.
L'attesa. Perchè uno cerca di riempirsi di attività, più o meno produttive, più o meno (meno) remunerative ma, alla fine, si ritorna al punto di partenza: attendere.
E' noioso. Talmente noioso che sono qui a scriverci sopra, in pausa tra una lettura di un blog e di qualche rivista online, nonostante io abbia qualcosa da fare (a gratis, ovvio, e forse questo piccolo dettaglio incide sulla mia poca motivazione) perdo tempo in letture scoordinate e saltellanti.
Però, c'è un però, alcune mi regalano fugaci attimi di motivazione, altre meno. I blog degli italiani all'estero sono i più pericolosi, c'è una sottile linea tra il bene e il male, tra l'ovvietà e la buona scrittura, tra l'essere italiani all'estero e pensare di essere italiani all'estero. Un po' mi infastidisce questa definizione di italiano all'estero, perchè? Perchè fare di tutta l'erba un fascio? Perchè non essere semplicemente Pinco Pallino di qua o di là? No, siamo (siete) italiani all'estero.
Ammetto che c'è un poco di astio nelle mie parole. Mi sembra abbastanza facile dire "Ho un biglietto di sola andata per Londra/Bruxell/Parigi/qualsiasi posto a massimo due ore di aereo con possibilità treno e soprattutto tariffe low cost disponibili". Forse la mia è solo invidia, fosse così, fosse così vicino, sarebbe tutto molto più semplice, meno traumatico, però anche meno esotico: diciamocelo, fa molto più figo andare fino laggiù.
L'attesa. L'attesa ti rovina in casi come questo, decisioni come queste vanno riflettute ma non troppo, vanno soppesate ma prese in una notte. Ti svegli una mattina e hai la visione e vorresti partire già, ora, istantaneamente.
L'attesa è una lunga noia, che ti fa comprare cose inutili su internet, che rovina le tue giornate con dubbi e perplessità. E' che la vita è ora, life is now detto in inglese suona ancor più luogo comune del cazzo, e per un'impaziente come me questi perfortuna relativamente pochi mesi di attesa (e incertezza) sono terribili.
Ora è il caso che mi metta a lavorare (per la gloria, giammai fosse il danaro).