sabato 26 gennaio 2013

La luna nera (ah ah ah)

La resa dei conti sembra essere arrivata
ed io ancora non so se il saldo è in positivo o in negativo.

lunedì 14 gennaio 2013

L'attesa

Ultimamente ho la sensazione di essere in attesa. Uno stato di stand-by interrotto, a volte, da attimi più o meno lunghi in cui ho la sensazione di star facendo qualcosa.
L'attesa. Perchè uno cerca di riempirsi di attività, più o meno produttive, più o meno (meno) remunerative ma, alla fine, si ritorna al punto di partenza: attendere.
E' noioso. Talmente noioso che sono qui a scriverci sopra, in pausa tra una lettura di un blog e di qualche rivista online, nonostante io abbia qualcosa da fare (a gratis, ovvio, e forse questo piccolo dettaglio incide sulla mia poca motivazione) perdo tempo in letture scoordinate e saltellanti.
Però, c'è un però, alcune mi regalano fugaci attimi di motivazione, altre meno. I blog degli italiani all'estero sono i più pericolosi, c'è una sottile linea tra il bene e il male, tra l'ovvietà e la buona scrittura, tra l'essere italiani all'estero e pensare di essere italiani all'estero. Un po' mi infastidisce questa definizione di italiano all'estero, perchè? Perchè fare di tutta l'erba un fascio? Perchè non essere semplicemente Pinco Pallino di qua o di là? No, siamo (siete) italiani all'estero.
Ammetto che c'è un poco di astio nelle mie parole. Mi sembra abbastanza facile dire "Ho un biglietto di sola andata per Londra/Bruxell/Parigi/qualsiasi posto a massimo due ore di aereo con possibilità treno e soprattutto tariffe low cost disponibili". Forse la mia è solo invidia, fosse così, fosse così vicino, sarebbe tutto molto più semplice, meno traumatico, però anche meno esotico: diciamocelo, fa molto più figo andare fino laggiù.
L'attesa. L'attesa ti rovina in casi come questo, decisioni come queste vanno riflettute ma non troppo, vanno soppesate ma prese in una notte. Ti svegli una mattina e hai la visione e vorresti partire già, ora, istantaneamente.
L'attesa è una lunga noia, che ti fa comprare cose inutili su internet, che rovina le tue giornate con dubbi e perplessità. E' che la vita è ora, life is now detto in inglese suona ancor più luogo comune del cazzo, e per un'impaziente come me questi perfortuna relativamente pochi mesi di attesa (e incertezza) sono terribili.
Ora è il caso che mi metta a lavorare (per la gloria, giammai fosse il danaro).