venerdì 11 aprile 2008

il procacciatore d'affari pornostar.

Stavo passando la pezza sul tavolo quando mi è venuto un flash, un'immagine di tempi passati, tempi in cui lavoravo come centralinista. Questa storia è bizzarra ma veritiera.
Lo stipendio non era un granchè e arrivava sempre in ritardo, così per arrotondare si facevano anche le pulizie dell'ufficio. In quel periodo era arrivato il nuovo "venditore", cioè colui che va a casa delle persone, preventivamente acchiapate via telefono (da noi centraliniste), a cercare di vendere il prodotto. Non mi ricordo bene come si chiamava, mi sembra Giancarlo, era pelato e aveva i denti storti ed era pure arrogantello, un paio di volte mi innervosii ma lasciai perdere.
Da un po' di tempo avevamo notato un paio di cose strane in ufficio: quando si digitava un sito internet, all'immissione di alcune lettere, la memoria ci dava siti eloquenti tipo sporche.it o pianetalesbo.com, insomma siti porno; inoltre trovavamo mozziconi di sigaretta con tracce di rossetto e nessuna di noi veniva a lavorare col rossetto.
Un giorno era il turno di pulizie di una mia amica e collega, ci raccontò di essere andata in ufficio la sera di un weekend, sabato o domenica non ricordo, comunque giorno in cui l'ufficio è chiuso perchè non si lavora. Al momento di aprire la porta d'ingresso la chiave non entra: all'interno c'è qualcuno che si è chiuso dentro lasciando la chiave nella serratura. Non è così strano alla fine, tutte noi possedevamo una copia delle chiavi e qualcuna di noi poteva essere lì a studiare o a navigare su internet gratis. Strano che però la collega non aprisse. La mia amica tornò il giorno dopo e riuscì ad entrare in ufficio a pulire, però una macchia la incuriosì: era il segno di una mano stampato bianco su una di quelle sedie girevoli da ufficio rosse, rivestite di stoffa.
Successivamente al lavoro si cercò di scoprire cosa fosse successo, nessuna di noi era li quella sera e altre due colleghe che abitavano vicino all'ufficio dissero che tornando a casa, all'incirca allo stesso orario in cui l'altra tentava di entrare, avevano visto la luce accesa e avevano scorto due ombre.
Chi altri aveva le chiavi dell'ufficio? Giancarlo! Lo stesso che andava sui siti porno! Ma chi c'era con lui? e perchè un uomo adulto deve andare in un ufficio squallido sul lung'Adige a fare qualsiasi cosa stesse facendo?
Concludemmo che Giancarlo era un tipo molto strano, un po' spaventate e molto disgustate non sapevamo però come e cosa fare.
Non passò molto tempo, qualche giorno e Giancarlo già non si vedeva più, dall'alto ci dissero che era stato licenziato in tronco (in questi tipi di lavoro vai e vieni con molta facilità). Ma come? noi non avevamo ancora detto niente.
Giancarlo aveva un secondo lavoro: era presentatore in un programma tipo erotico spinto di tarda serata/notte su uno di quei canalucci locali. Il capo lo aveva visto (allora guarda i programmi notturni sulle reti locali?) e licenziato, si sa: vendere è una questione d'immagine.
Questa è la storia diventata leggenda di Giancarlo, venditore di giorno e pornostar di notte.
Abbiamo più volte cercato di rintracciare Giancarlo per riavere le chiavi dell'ufficio, ai suoi svariati numeri (4) non ha mai più risposto.

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